Da galassia06 Mar 30 Apr 2019, 00:02
Aggiungo questo commento , ma vi darò maggiori informazioni appena l'ho avrò installato .
SENSORI DI PARCHEGGIO
Test sensori di parcheggio elettromagnetici invisibili
Economico e non invasivo,punta sull'invisibilità, ma la sua precisione preferisce gli ostacoli grossi e asciutti.
FACILE INSTALLAZIONE – Tanto amato quanto considerato superfluo, il sistema di sensori di parcheggio è uno degli accessori aftermarket più richiesti degli ultimi anni, ma nonostante ciò, a molti automobilisti l’idea di crivellare da parte a parte il paraurti sembra non andare proprio giù. La soluzione che ha già catturato i consensi di molti grazie ai sensori di parcheggio elettromagnetici che non richiedono forature. Il kit( Parking Sensor), perfezionato negli anni, ha dalla sua il vantaggio di un’installazione semplice, poiché non richiede particolari attrezzature, ma soprattutto invisibile, da non alterare l’estetica dell’auto.Sarà funzionale quanto invisibile anche secondo i nostri standard di sicurezza?
UN SEMPLICE NASTRO ADESIVO – Il cavallo di battaglia del brevetto che ha rivoluzionato l’assistenza al parcheggio è il principio di funzionamento elettromagnetico e i vantaggi che ne derivano: economico, semplice e molto discreto. A differenza dei sistemi tradizionali,è un unico sensore molto simile a del comune nastro adesivo (ma di alluminio) da attaccare al retro del paraurti e collegato alla centralina che segnalerebbe l’avvicinamento di qualsiasi ostacolo in un ristretto campo di rilevamento. All’interno del vano bagagli la “smilza” centralina, che elabora e controlla la segnalazione di prossimità, consente ora di calibrare la sensibilità del sensore riposizionando i due jumper in dotazione su quattro posizioni; ancora una volta il kit sorprende per rapidità e maneggevolezza. A scandire i segnali sonori di avvicinamento all’ostacolo è un buzzer grande all’incirca quanto una moneta da un euro; le ridotte dimensioni lo rendono nascondibile quasi ovunque fissandolo con il biadesivo a qualsiasi superficie.
PULIZIA OBBLIGATORIA – L’installazione del kit si prospetta come un gioco da ragazzi e pur essendo supportati dall’esaustivo manuale d’installazione , in contatto diretto con i suoi clienti, sarebbe opportuno valutare le proprie capacità nel fai date automobilistico. Se l’auto sottoposta all’upgrade ricorda con difficoltà i suoi primi chilometri, una pulizia preventiva dello scudo paraurti è inevitabile per rimuovere polvere e fango raccolti nel tempo. Rimosso il paraurti (operazione talvolta più lunga del montaggio del kit, che alcune auto costringono a eseguire in posizioni scomode) si procede al posizionamento del sensore-antenna di alluminio (3.5 metri di lunghezza sufficienti anche per un caravan) sul retro dello scudo di plastica, nel punto di massima sporgenza; questa scelta, come si evince dai video del test, è decisiva nel rilevamento di ostacoli di altezza limitata. Le operazioni che seguono comportano una preparazione tecnica da “sostituzione lampadina”: individuati i cavi di alimentazione della lampada di retromarcia, il tutto si riduce al semplice plug and play del kit e alla calibrazione del sistema avvicinando le mani alla zona centrale del paraurti.
UN CAVO CORTO… – Più semplice di così? Beh, a dirla tutta, il cavo RF che collega un’estremità del sensore-antenna alla centralina, con i suoi 100 cm circa di lunghezza tiene conto solo di un collegamento dei componenti attraverso i tappi di gomma laterali al bagagliaio. Nel nostro caso, l’unico tappo centrale ne ha esaurita la lunghezza, obbligando la centralina in prossimità del foro e richiedendo l’allungamento dei cavi di alimentazione in dotazione al kit: nulla di tanto clamoroso se non fosse che in quella posizione, pur coperta dal rivestimento, l’esile centralina potrebbe soffrire urti e schiacciamenti per un bagagliaio troppo affollato. In questo caso, i cavi sottoposti a possibile trazione, si scollegherebbero dalla centralina poiché i connettori privi di sistema “antiscollegamento spontaneo” si rimuovono semplicemente tirando con le dita. Non si è risparmiato in lunghezza invece per il buzzer (un problema che ha riguardato, insieme al rilevamento della pioggia, i modelli precedenti) e che ora può occupare posto anche vicino al guidatore (su auto piccole). Tuttavia il volume di segnalazione adeguato non richiede un avvicinamento oltre il bagagliaio o viceversa un improprio occultamento per rimediare a bip molesti.